La migliore festa di fine anno che abbia mai trascorsa è stata quella del 1998 quando sono stato a Venezia con 6 amici, decisione presa all'ultimo momento (come al solito) perchè non ho avuto il permesso di andare a Milano...
Quello che segue è la cronaca di quella notatta raccontata in una e-mail ad una mia amica di quel periodo. Non mancate di leggere dopo l'e-mail ^_^.
(p.s.: il testo è quello originale, non ho corretto gli errori di grammatica, credo che la versione originale renda meglio lo stato in cui ero, con i ricordi ancora vividi)
Date: Fri Jan 01 17:06:30 1999
To: "Marina"
From: keichi
Subject: AUGURI!! BUON 1999
Ciao Marina,
come vedi sono tutto intero :). Sono arrivato a casa stamattina alle 8:15. Come è andata? a me meglio di qualsiasi mia previsione, direi anche il miglior capodanno di tutta la mia vita. Se te lo racconto non mi crederai nemmeno, persino io non riesco a credere che sia successo tutto quanto. Ma partiamo dal principio e, mettiti comoda, che me ne andrò per le lunghe.
Allora, tutto è andato secondo i programmi fino all'arrivo a Venezia, treno in orario, amici saliti tutti sul treno sia quelli di Conegliano che quelli di Treviso, in totale eravamo in 6, tutti ragazzi. Arrivati a Venezia verso le 10, siamo andati subito verso piazza San Marco, seguendo tutta la folla. Arrivati ci aspettavamo un palco per un concerto o comunque qualcosa di preparato, ma c'era solo un casino di gente, molta più di quando ci sono andato a carnevale. La piazza era tutta illuminata, non ci ero mai andato di notte. Comunque, hai presente la piazza? c'era tutta la gente attorno che guardava verso il centro dove era tutto vuoto, perchè tutti lanciavano petardi, fuochi, girandole, fontane immezzo, mentre la polizia cercava inutilmente di scovare quelli che li lanciavano (credo che lo facessero a posta a non fermarli); c'era poi ogni tanto dei tipi che si avventuravano immezzo ai botti a fare i fighi, (dei folli), ma era troppo divertente, perchè (probabilmente già un po' bevuti) alcuni si mettevano a fare le flessioni o a ballare. Tutto questo fino a mezzanotte. Poi sono incominciati i fuochi e tutta la marea di gente si è spostata sul canale per vedere i fuochi d'artificio, venti minuti di fuochi (molto belli, alcuni anche mai visti). Tutto questo era la normalità, quello che mi aspettava, il bello è incominciato alla fine dei fuochi. Abbiamo deciso di tornare verso la piazza per guardare ancora i tipi con i petardi e poi di andare a mangiare qualcosa; ma c'era tanta di quella gente, eravamo così accalcati, tipo prime file di un concerto; a un certo punto, mentre cercavamo di farci spazio per spostarci ci siamo ritrovati solo in 3; vabbè ci siamo detti, ci ribeccheremo in piazza o al limite poi in stazione, e io e gli altri 2 rimasti abbiamo continuato; qualcuno accende un bengala sulla destra e tutti quelli che gli erano attorno si allargano e mi schiacciano, quando riesco a mettermi in sesto, mi ritrovo da solo. Disperazione? no, ero convinto di beccarli poi in piazza e così li cerco, ma nulla, avevo poi un bel po' di fame così mi allontano da lì e vado alla ricerca di un bar. Ho girato per mezz'ora, mi sono mangiato un panino e poi, stanco e con la schiena a pezzi (più di tre ore in piedi) mi siedo su una panchina. Da questo momento in poi le cose che sono successe a chiunque le racconterò non mi crederà mai. Dopo un po' si sente da lontano una tipa che grida <<Stella !!>>, e ancora più volte. Si avvicina ad una panchina dove ci sono un gruppo di ragazzi e fà <<Stella !!, sei lì, siete voi i miei amici?>>, da quel che sentivo aveva perso i suoi amici e stava andando in giro a cercarli chiedendo a tutti. Non erano loro e allora ha continuato per un vicolo fermando tutti quelli che passavano e continuando ad urlare quel nome, finchè non si è sentita più, dopo un po' si comincia a risentire e spunta di nuovo fuori dal vicolo che stava chiedendo a degli altri ragazzi. Si allontana da loro e viene vicino a me <<Ciao, che fai quì da solo?>> e io <<Mi sono perso>>, ci siamo messi a ridere e mi fa <<Senti ci siamo persi tutte e due, andiamo insieme a ritrovare i miei amici?>>. Gli ultimi ragazzi a cui aveva chiesto e che erano ancora vicini si sono avvicinati a noi, e le hanno chiesto se avesse un numero di cellulare di un suo amico da chiamare, probabilmente l'hanno sentita che mi chiedeva di accompagnarla e giustamente si sono preoccupati: una ragazza che chiede ad uno sconosciuto, da solo, conciato come me di farle compagnia, anch'io mi sarei fatto un po' di scrupoli a lasciarla sola con lui. Hanno quindi chiamato al cellulare del suo amico ma nessuno rispondeva. Poi però se ne sono andati, probabilmente dopo aver visto che ero abbastanza lucido, forse gli ho ispirato fiducia, comunque se ne sono andati. La tipa era un po' brilla, c'era da aspettarselo, andare in giro ad urlare a fermare tutti e nonostante tutto a continuare a sorridere... Vabbè comunque mi richiede di accompagnarla, in principio ero un po' riluttante, non sò com'è ma avevo voglia di tornare a sedermi, poi mi fa <<Dai, io non conosco Venezia, non sò dove andare e poi ho paura, non si sà che si incontra>>, effettivamente aveva ragione, a quel punto non ho saputo dirle di no e così sono andato con lei, gli ho fatto un po' di domande e così lei a me, siamo entrati subito in simpatia, poi lei era troppo folle e col fatto che fosse anche brilla era proprio fuori. Si chiamava Erica, era di Arezzo e con i suoi amici era venuta in macchina. Sarebbero dovuti partire oggi (l' 1) alle 5 di pomeriggio, era con la sua macchina, ma le chiavi ce le aveva un'altro. Le volevo proporre di andare alla macchina ad aspettarli, visto che poi io dovevo andarmene alle 5 di mattina. Ma ci siamo avviati verso piazza San Marco, mi fa <<Adesso sai che facciamo, andiamo in piazza, facciamo gli auguri a tutti quelli che incontriamo, ci divertiamo e ce ne freghiamo degli amici.>>, e così abbiamo fatto, aveva un peluche, no, aspetta, come si chiama, un "boa", quello con le piume di struzzo, (vabbè ai capito no?) rosso e diceva a tutti che se lo toccavano portava bene, e lo facevano tutti, alcuni ci guardavano un po' male erano un po' sconvolti quando gli facevamo gli auguri, abbiamo incontrato gente di tutti i tipi, quelli che avevano da bere ce ne offrivano, stranieri con i quali tentavamo di farci capire, un inglese era ubriaco e chiedeva a noi la strada per il suo albergo, siamo stati dieci minuti a tentare di farci capire, a morire dal ridere, ci siamo dati gli auguri dieci volte. Siamo poi arrivati in piazza e lo stesso, ci siamo messi a ballare assieme ad un gruppo che aveva lo stereo, cercava di scroccare una sigarette ma ogni volta in un modo o in un altro non riusciva a finirla di fumare, o le cadeva, o la rompeva prima di accenderla, o non trovava un accendino (se ne è fatti regalare 2), ci siamo messi a fare gli auguri a tutti, anche ai carabinieri, gli ha anche detto le barzellette, abbiamo ritrovato gente che avevamo già incontrato prima, e sempre a bere da chi ci offriva, ci siamo nascosti in un vicolo perchè dovevamo andare in bagno, tutti pensavano che stessimo insieme, per mano, alcuni mi chiedevano se gli potevano dare gli auguri a chi raccontavamo che non ci conoscevamo si stupivano, molti ragazzi mi hanno detto che avevo un c.. fortuna paurosa, lei era molto carina, abbiamo trovato gente molto più sfatta di noi che cercava da fumare (non sigarette), ho incontrato una tipa che faceva il liceo con me e che non mi riconosceva nemmeno, una ragazza che era triste perchè il ragazzo con cui "andava a letto da tre anni" (così ha detto) si stava facendo una australiana conosciuta lì, Erica le ha detto qualcosa nell'orecchio, le ha detto di fregarsene di divertirsi, di andare in giro a fare gli auguri a tutti come facevamo noi, le ha fatto toccare il peluche rosso che aveva, ci siamo abbracciati tutti e tre, ci siamo fatti gli auguri e l'abbiamo lasciata più felice e quasi a lacrimoni, due tipi inglesi che stavano attorno ad un altro (ci siamo avvicinati perchè pensava che stessero fumando) perchè era ubriaco e si sentiva male ma gli abbiamo fatto gli auguri lo stesso, e così a continuare fino a quando incominciavamo a non sentire più le gambe, la mia schiena ricominciava a farsi sentire, siamo tornati via dalla piazza andando verso il ponte di Rialto, su un ponte piccolo io mi sono fermato e mi sono messo a sedere, a fatto lo stesso anche lei e ha appoggiato la testa sulla mia spalla, doveva essere distrutta. Siamo stati così dieci minuti mentre passava qualcuno e lo spazzino. Solo lì ho incominciato a far funzionare di nuovo la mia testa, mi sono reso conto che mi ritrovavo in una situazione veramente assurda, nemmeno la mia grande fantasia aveva mai immaginato una cosa del genere, ma ero troppo felice e fuori per continuare a pensare, le ho messo una mano sulla spalla e ho chiuso gli occhi, ma non per dormire, non avevo affatto sonno, solo per stamparmi tutto nella mente per non perderlo. Dopo un po' si è alzata <<Emiliano, sono troppo stanca, possiamo fare due cose, o ci mettiamo a dormire e poi si vede o andiamo ancora in giro per ritrovare i miei amici>>, io dovevo prendere il treno, i miei mi avrebbero linciato se non tornavo per la mattina, se fosse stato per me sarei rimasto lì fino a quando se ne sarebbe dovuta andare, ma mi sono alzato e abbiamo incominciato le ricerche, siamo andati verso Rialto e in una piazzetta vicino, dove c'è la statua di Goldoni c'erano dei tipi con i bongo e uno con un flauto traverso e un altro che batteva sul cestino dei rifituti, e tutti intorno a ballare, <<Stella !!>> <<Erica !!>>, li avevamo ritrovati. Sono stato con loro fino al momento di avviarmi per la stazione, mi ha presentato a tutti, erano tutti fuori come lei, erano andati a mangiare e poi erano scappati perchè non avevano abbastanza soldi, alcuni chiedevano a tutti quanti quelli che passavano delle cartine per farsi un joint (hai capito cos'è). Vabbè poi alle cinque meno un quarto dovevo andare via, ma credimi, non avevo nessuna voglia, ho detto che dovevo andarmene e ci siamo abbracciati, anche Stella ci ha abbracciati e così in un unico abbraccio, ci siamo dati gli auguri, pensa, non ce li eravamo ancora fatti. Volevamo scambiarci gli indirizzi o i numeri di telefono ma è stato meglio di no, quella notte è stata fantastica così com'è e penso che risentirci in altre circostanze nella nostra vita normale in circostanze normali, avrebbe tolto qualcosa a quella notte, e non mi pento di non avergli dato il mio numero o di non aver chiesto il suo. Sono tornato in stazione per tutta la strada sorridevo. Sulle scale della stazione c'erano quattro dei miei amici e un'altro non si era visto (l'abbiamo poi trovato sul treno che dormiva), come ultima cosa il treno che dovevamo prendere non c'era e ho dovuto chiamare i miei che il primo che partiva era dopo più di un'ora, sarei potuto stare con Erica e i suoi amici ancora un po'. Fine.
Cavolo, se lo rileggo lo rivivo di nuovo, lo, so', non mi credi, nemmeno i miei amici mi hanno creduto e credo che nemmeno mia sorella quando gliel'ho raccontato, ma non mi importa, io sò che è successo e mi basta questo, c'è l'ho presente e mi accompagnerà per sempre, credo che qualcosa in me sia cambiato da stanotte.
Ho sonno e incomincio a entare in fase malinconica. Vorrei scrivere ancora molto, rispondere alla tua lettera ai "ragazzi strani", ma sarà per la prossima volta.
bye bye Mary.
buona notte (vabbè sono le 4:30 ma ora vado a letto) a ancora auguri.
emy
Qualche mese dopo mi misi nella mente una sfida: rintracciare Erica...
e in pochi giorni la portai a compimento. I dati che avevo era il suo nome, che aveva una amica che si chiamava Stella, che andava alle magistrali ad indirizzo pedagogico e che era di Arezzo... Mi stupii anche io del risultato, ma chiesi in una chat di Arezzo se c'era qualcuno che conosceva una ragazza di nome Stella, che andava in quella scuola e che aveva una amica di nome Erica. Trovai un ragazzo che la conosceva e mi disse il suo cognome, con quello risalii ad un numero di telefono, chiamai e mi rispose il padre (credo) che mi diede il numero della moglie (erano separati). Il giorno dopo la chiamai ed era lei ^_^, chiaccherammo un po' e poi non la sentii più... mi sono sentito abbastanza maniaco, per questo non la chiamaii più, nè le diedi il mio numero salutandola... ^_^ |