Mi ha sempre affascinato l'idea di una ragazza che corre, e non perchè le ballano le tette come potrebbe pensare qualcuno... La prima volta che ho avuto in mente questa immagine è stato sentendo parlare del film "Lola Corre". Il film non l'ho mai visto ma mi ha fatto scattare una molla, un pensiero, l'immagine di una ragazza che corre per qualche cosa mi ispira dinamicità, forza, tensione... L'idea del racconto è quindi partita da questa immagine. E' l'ultimo racconto che ho scritto...
A quella velocità avrebbe raggiunto la città in breve tempo, forse prima di quanto aveva previsto. Era stata scelta per compiere quel servizio proprio per quella sua abilità, nessuno riusciva a batterla nella corsa neppure i ragazzi più allenati, e questo significava molto per lei.
Era partita da Arborlon due giorni prima con un sacco leggero che conteneva giusto il necessario per il cammino: tre razioni di cibo e una fiasca di acqua, ormai a metà. Non aveva bisogno di altri vestiti né di una coperta per dormire. Aveva imparato a fare a meno di riposare per guadagnare tempo. Ciò che le dava più fastidio era solo il corto pugnale legato alla coscia sotto i pantaloni ma non poteva farne a meno, era obbligatorio per quel suo lavoro, anche se lei non l'avrebbe mai usato per difendersi, poteva seminare chiunque. La strada era sgombra e non aveva incontrato nessuno se non un paio di carri di mercanti che andavano nella direzione opposta alla sua. Alla sua destra, sul fianco della strada, i campi coltivati incominciavano a lasciare il posto a piccoli gruppi di alberi che preannunciavano la vicinanza del bosco Serto che difendeva il lato occidentale della città di Sirt.
Si spostò sulla sinistra della strada, per non essere sorpresa da eventuali banditi nascosti tra gli alberi per una imboscata; era solo una abitudine, perché non era una zona pericolosa dopo che la federazione aveva attuato il piano di controllo delle strade principali del regno.
La luce incominciava a calare, ma non se ne preoccupò sarebbe arrivata prima del sorgere della luna. Nei pressi dell'ultima Casa di guardia prima del bivio che portava a Sirt, si fermò per bere l'acqua rimasta e per finire di mangiare l'ultima razione di cibo; cinque minuti e ripartì.
Non passò molto che sentì uno strano rumore tra gli alberi, non si girò ma si preparò, con un sorriso di sfida, a scattare alla sua massima velocità. Il rumore di foglie continuava a seguirla sulla destra e non accennava a perdere terreno, nonostante il bosco fosse un terreno piuttosto accidentato rispetto alla strada. Non capiva cosa potesse essere, ma finché rimaneva nel bosco, per quale motivo doveva preoccuparsi e, nel caso chiunque lo provocasse fosse uscito allo scoperto, era certa di che cosa avrebbe fatto.
Arrivata in vista del bivio incominciò a prendere un po' più sul serio quello strano suono; avrebbe dovuto svoltare a destra e proseguire sullo stradone che attraversava il bosco; se c'era veramente qualcuno che era capace di correre con la sua stessa andatura, le sarebbe andato addosso appena avesse svoltato.
D'un tratto accelerò il passo al massimo, lasciandosi dietro il rumore e curvò a destra stringendo la curva e riportandosi sul lato opposto al quale sarebbe dovuto ricomparire il suono. Non diminuì la velocità, l'avrebbe potuta mantenere fino alla meta che non distava ormai più di cinque minuti. Era in vista delle luci della città quando sentì una presenza alle spalle, non ebbe il tempo di girarsi che le si affiancò. Era sbalordita dalla scatto, nello girarsi aveva visto solo un'ombra verde passarle vicino. Era sconvolta ma non rallentò né mise la mano sull'arma che teneva nascosta. Il ragazzo che le correva affianco le fece un sorriso amichevole che la fece fermare di botto, tanto che stava rischiando di cadere. Il ragazzo rallentò e si fermò poco più avanti e camminando le si avvicinò. Era magro e più alto di lei, era vestito di abiti verdi che sembravano cambiare tonalità ad ogni movimento, i capelli erano lunghi e biondi e il viso dai lineamenti dolci di un bambino. Le punte delle orecchie che facevano capolino tra i capelli smascheravano la sua origine elfa. I due si sorrisero e si avvicinarono per abbracciarsi.
«
Non riconosci il tuo compagno di allenamenti? », chiese il giovane elfo.
«
A chi arriva prima », rise spavalda la ragazza e i due partirono veloci come il vento sfiorando solamente con i piedi la terra della strada. |